La pianta
La pianta del caffè è un arbusto tropicale cresce principalmente in Africa, Asia e Sud America. Comprende circa 90 specie e alcune di esse sono utilizzate per la produzione della nota bevanda. Il fiore è bianco e molto profumato. I frutti sono delle piccole bacche rosse che formano dei grappoli e all’interno delle quali sono contenuti due semi, i chicchi di caffè.
La varietà utilizzata per creare l’estratto di caffè verde è l’Arabica. L’Arabica è originaria dell’Etiopia meridionale e ha un’altezza media che va dai 9 ai 12 metri. Le foglie sono lanceolate e crescono a coppie simmetriche lungo i rami. Ormai viene coltivata anche in Indonesia e in America latina.
Perché si chiama caffè verde?
I semi del caffè vengono normalmente tostati prima di essere commercializzati e finire nella tazzine di milioni di consumatori nel mondo. Per produrre l’integratore questo processo viene saltato: questo è il motivo per cui si parla di caffè verde. La ragione è molto semplice: la tostatura è un procedimento che utilizza alte temperature per cuocere i chicchi e renderli utilizzabili per produrre l’infuso. In questo modo, tuttavia, vengono perse molte delle sostanze nutritive presenti all’interno dei semi. Inoltre la procedura aumenta la concentrazione di caffeina. Per questo motivo, i chicchi sono lavorati al naturale e inseriti all’interno di apposite macine che ne mantengono le proprietà.
Qual è il segreto dell’estratto di caffè verde?
L’ingrediente segreto responsabile di molti dei benefici portati all’organismo dall’estratto di caffè verde è l’acido clorogenico, presente in alte concentrazioni prima della tostatura mentre quasi assente in seguito (questo è il motivo per cui una tazzina di caffè non produce gli stessi effetti). Questa sostanza è un potente antiossidante che, secondo gli studi, è in grado di provocare dei cambiamenti metabolici nel fegato. Il livello di glucosio nel sangue è regolato da quest’organo e l’acido clorogenico fa in modo di ridurre la quantità di zuccheri rilasciati in circolo. L’effetto si può notare non solamente nell’abbassamento della glicemia, ma in molti altri apparati: ad esempio si assiste a una regolazione del sistema endocrino, a un miglior funzionamento del sistema nervoso e immunitario e a una maggiore protezione del sistema cardiocircolatorio.
Quali altre sostanze sono contenute nell’estratto di caffè verde?
L’acido clorogenico è sicuramente il principio attivo principale dell’estratto di caffè verde ma sono molte altre le sostanze presenti nell’integratore che normalmente non sopravvivono al processo di tostatura. Innanzitutto altri tipi di antiossidanti che con la loro azione proteggono l’organismo dai radicali liberi, molecole ionizzate che conducono a un invecchiamento precoce dell’organismo. Inoltre, vengono mantenute intatte le proteine vegetali e gli acidi grassi salubri presenti nei chicchi. Infine, le fibre alimentari presenti naturalmente nei semi rimangono in alte concentrazioni, favorendo quindi la digestione e il passaggio del cibo attraverso l’apparato digerente.
Ci sono ancora un paio di lati positivi che ha il caffè verde al contrario di quello tostato. Per prima cosa il contenuto di caffeina, a parità di massa, è almeno trenta volte minore e quindi si riducono gli effetti collaterali di questa sostanza. Inoltre, l’acidità è inferiore di almeno due gradi e questo significa una più facile assunzione per coloro che hanno problemi di stomaco.